sabato 11 giugno 2016

EPATICA o FEGATELLA e Teoria delle segnature


Fin da poco più che adolescente, verso i 15-16 anni, ho iniziato ad acquistare libri sulle erbe che sono riusciti ad arrivare ad oggi nonostante due traslochi, un allagamento, il tempo e due figlie, una delle quali, da piccolina, amava giocare proprio con i miei libri di erbe. Nel corso degli anni li ho sfogliarli per leggerli, per studiarli o semplicemente per rilassarmi guardando le figure, da loro ho appreso della teoria dei segni o delle segnature (teoria di cui vi ho già parlato) che ho data sempre per scontata senza esserne un granché attenta! Fintanto che un pomeriggio di fine inverno vado nei vicini Colli Euganei
per una delle mie solite camminate e come faccio di solito, appena entro in un sentiero, mi guardo intorno, annuso l'aria, osservo le piante dalle più grandi alle più piccole (è una abitudine, una specie di rito che mi aiuta a lasciare le pesantezze del quotidiano ed entrare in contatto con il luogo), nel fare ciò la mia attenzione viene catturata inizialmente dal colore di un piccolo fiore, un misto tra l'indaco e il fucsia, e poi dall'intera piantina a cui apparteneva, dalle piccole foglie che avevano forma, colore e lucentezza particolari e  mi ricordavano qualcosa che ancora non sapevo bene, non l'avevo mai vista prima. Proseguendo la passeggiata porto con me una delle foglie e ogni tanto la osservo incuriosita finché...ecco ci sono! Assomiglia a un fegatino di pollo! Che bizzarra questa cosa, che ridere! Mi ripropongo di consultare i miei preziosi libri non appena arrivata a casa.
Più tardi infatti curioso subito tra le pagine e attenzione... la piccola piantina è epatica detta anche fegatella! Chiamata così proprio per la sua somiglianza con il fegato e per la sua proprietà di curare, indovinate cosa, proprio questo organo. Oggi non è molto conosciuta né molto usata mentre lo era attorno al XV secolo, è molto rara in pianura, preferisce la montagna, la freschezza del sottobosco, fiorisce a fine inverno e i fiorellini durano solo otto giorni, che fortuna essere passata di lì proprio in quei giorni!

Che cosa si può dire? Nulla! Certo è che l'osservazione analogica di tutto ciò che ci circonda può insegnarci molto, esserci molto utile; io da parte mia, dopo l'incontro con epatica, a parte la fortuna di averne fatta conoscenza, faccio molta più attenzione alla teoria dei segni!

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