mercoledì 29 giugno 2016

Storie di alberi FAGGIO


Una notte un contadino di nome Hervé Mingam udì presso la sua capanna un insolito frusciare di fogliame. Alzò gli occhi e nell’oscurità riconobbe dal bianco argenteo della corteccia che quel fruscio era prodotto da due faggi: si ergevano l’uno di fronte all’altro e parevano abbracciarsi con i loro rami. Incuriosito, cominciò ad ascoltare con attenzione fino a quando percepì il sussurro di due voci umane: quale non fu la sua meraviglia quando si accorse che erano quelle dei suoi genitori defunti che si lamentavano per il freddo.
Dopo qualche tempo, infreddolito a sua volta, dovette rientrare in casa. Mentre si assopiva udì quegli alberi camminare pesantemente intorno alla capanna: poi l’uscio cigolò e i faggi, ripresa forma umana, vennero a scaldarsi al focolare. Conversando con loro, Hervé seppe che stavano scontando una penitenza perché in vita si erano dimostrati poco caritatevoli con i poveri. Il giorno seguente Hervé e la moglie fecero un’offerta per i bisognosi chiedendo che fossero celebrate due messe in chiesa: da allora i due faggi non si lamentarono più.
Jacques Paul Migne,  Patrologia latina

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