La portulaca detta anche porcellana o erba grassa è una pianta erbacea spontanea molto antica. Secondo alcuni studiosi è originaria del territorio eurasiatico. Territorio compreso tra Russia meridionale, Asia Minore e Himalaya, da qui gradualmente si è diffusa nel Vecchio Mondo e successivamente in altri continenti.
Nei nostri territori incontriamo facilmente la portulaca, soprattutto dove il terreno ha caratteristiche sabbiose. Cresce presso gli abitati, lungo le strade, nei vecchi cortili e contro i muri, lungo i marciapiedi, negli orti e nei campi dove spesso diventa infestante.
Ha fusti cilindrici, ramosi, sdraiati, rossastri che si espandono orizzontalmente. Le foglie lucide e carnose sono oblunghe e arrotondate all'apice. I fiori sono piccoli di un giallo acceso.
Un tempo molto apprezzata è da classificarsi tra le piante spontanee che aiutano l'uomo a sfamarsi nei periodi di carestia. Fa parte quindi del grande e onorevole mondo delle piante alimurgiche. La portulaca infatti, oltre che avere proprietà erboristiche, è una pianta commestibile dal sapore leggermente aspro e il suo utilizzo in cucina è molto vario. Si può gustare cruda nelle insalate, cotta nei minestroni, lessata come gli spinaci, fritta in pastella e ancora conservata sotto aceto.
Le sue proprietà erboristiche sono: depurative, diuretiche, rinfrescanti, antinfiammatorie, vermifughe. Contiene mucillagini, sali minerali, vit. A e C, acidi grassi polinsaturi tipo omega-3. E' opportuno non abusare di questa pianta per il suo contento di ossalati che ad alte dosi possono creare problematiche renali. La parte aerea, sia per scopi alimentari che erboristici, va raccolta prima della fioritura che avviene da giugno ad agosto.
Per quanto è nelle mie conoscenze la portulaca ornamentale, dai fiori di vario colore acceso, non è mangereccia.