giovedì 20 agosto 2020

LA PORTULACA OLERACEA

La portulaca detta anche porcellana o erba grassa è una pianta erbacea spontanea molto antica. Secondo alcuni studiosi è originaria del territorio eurasiatico. Territorio compreso tra Russia meridionale, Asia Minore e Himalaya, da qui gradualmente si è diffusa nel Vecchio Mondo e successivamente in altri continenti. 

Nei nostri territori incontriamo facilmente la portulaca, soprattutto dove il terreno ha caratteristiche sabbiose. Cresce presso gli abitati, lungo le strade, nei vecchi cortili e contro i muri,  lungo i marciapiedi, negli orti e nei campi dove spesso diventa infestante.   

Ha fusti cilindrici, ramosi, sdraiati, rossastri che si espandono orizzontalmente. Le foglie lucide e carnose sono oblunghe e arrotondate all'apice. I fiori sono piccoli di un giallo acceso. 

Un tempo molto apprezzata è da classificarsi tra le piante spontanee che aiutano l'uomo a sfamarsi nei periodi di carestia. Fa parte quindi del grande e onorevole mondo delle piante alimurgiche. La portulaca  infatti, oltre che avere proprietà erboristiche, è una pianta commestibile dal sapore leggermente aspro e il suo utilizzo in cucina è molto vario. Si può gustare cruda nelle insalate, cotta nei minestroni, lessata come gli spinaci, fritta in pastella e ancora conservata sotto aceto. 

Le sue proprietà erboristiche sono: depurative, diuretiche, rinfrescanti, antinfiammatorie, vermifughe. Contiene mucillagini, sali minerali, vit. A e C, acidi grassi polinsaturi tipo omega-3. E' opportuno non abusare di questa pianta per il suo contento di ossalati che ad alte dosi possono creare problematiche renali. La parte aerea, sia per scopi alimentari che erboristici, va raccolta prima della fioritura che avviene da giugno ad agosto. 

Per quanto è nelle mie conoscenze la portulaca ornamentale, dai fiori di vario colore acceso, non è mangereccia.

mercoledì 22 aprile 2020

Il vecchio pero e la rondine

C’era un tempo un vecchio pero
che dormiva, smorto e nero
nel freddo cortile.
Sotto vento, pioggia o neve
dormiva d’un sonno ben greve!
Tutta la neve che l’inverno caccia
gli assiderava le braccia,
la pioggia acuta e sottile
lo penetrava ostile,
il crudele e tristo vento
lo staffilava con accanimento:
ma l’albero nulla sentiva;
sotto la sferza della rabbia viva
dormiva dormiva dormiva.

A San Benedetto
sull’alba rosata fu vista
una rondinella vispa
calare a tese ali sul tetto.
Rondine bruna, rondine gaia!
Posata sulla grondaia
accanto al pendulo nido,
mise un piccolo grido
miracoloso, ed ecco
il povero albero secco
irrigidito,
che tanto avea dormito,
si svegliò fra tesori
di ciocche di fiori.
Angelo Silvio Navaro

giovedì 23 maggio 2019

Le fate dei nidi: la casa



Le fate dei nidi sono sempre all'opera per mettere insieme e ordinare le migliori possibilità da donare a quegli Esseri che, in cerca di un nido, ad esse si rivolgono! 
E le fate lavorano con cura per far trovare una casa accogliente e protetta, favorevole alla massima espressione possibile,  colma di abbondanza, amore, creatività, vitalità. 
L'Essere attento benedice
la sua casa rendendo onore alle fate dei nidi...contenitore e contenuto per la realizzazione del proprio progetto! 


Preghiera dell'albero



Tu che passi e alzi la mano verso me
ascolta prima di ferirmi.
Io sono il calore del tuo cuore nelle fredde notti d’inverno,
l’amichevole ombra che ti ripara dal sole estivo
I miei frutti sono sorsi rinfrescanti che calmano la tua sete
quando sei in viaggio.
Io sono l’architrave della tua casa,
le assi del tuo tavolo, il letto sul quale giaci,
il fasciame della tua barca.
Io sono il manico della tua zappa
e la porta della tua casa,
il legno della tua culla
e il guscio della tua ultima dimora.
Io sono il dono divino
e un amico per l’uomo.
Tu che passi vicino ascolta la mia preghiera…
Non ferirmi.

Anonimo medioevale


domenica 13 gennaio 2019

Le fate dei veli: la nebbia





Se si è in cammino e non si hanno punti di riferimento precisi può succedere che ci si perda o ci si senta spaesati, intimoriti e si decida di fermarsi.
Quando la nebbia fitta avvolge il nostro mondo e le fate allungano i loro veli tutto è offuscato, indistinto.
Con l'opacità dei loro veli le fate creano paesaggi surreali in cui i nostri occhi riescono a cogliere solo quello che è disposto ad essere visto. 
La nostra capacità di orientamento viene messa alla prova come anche la fiducia in noi stessi. 
Quando poi le fate decidono di ritirare i veli tutto è chiaro e le cose si vedono per quello che sono e noi con rinnovata attenzione riusciamo ad afferrare dettagli che i nostri occhi prima non vedevano.



venerdì 4 gennaio 2019

Storie di piante BAMBÙ

C’era una volta un bellissimo e meraviglioso giardino. Era situato a ovest del paese, in mezzo al grande regno. Il Signore di questo giardino aveva l’abitudine di farvi una passeggiata ogni giorno, quando il caldo della giornata era più forte.

C’era in questo giardino un bambù di aspetto nobile. Era il più bello di tutti gli alberi del giardino e il Signore amava questo bambù più di tutte le altre piante. Anno dopo anno, questo bambù cresceva e diventava sempre più bello e più grazioso. Il bambù sapeva bene che il Signore lo amava e ne godeva.

domenica 1 luglio 2018

Le fate delle piccole luci - il mondo di mezzo -




Un viottolo di campagna, ai lati fossati ricoperti da erbe alte e incolte; in lontananza il rumoreggiare del paese; la luce del giorno dà spazio al buio notturno; la magia della natura che  si manifesta in una moltitudine di piccole luci, piccoli bagliori aleggiano tutto intorno accompagnando il cammino in una dimensione inconsueta. Le fate delle piccole luci  portano nel mondo di mezzo, mondo in cui le possibilità di percezione sono espanse e reali, dove la bellezza assieme al mistero dell'Universo si rendono evidenti...lucciola...lucciola vien da me...e il mondo diventa fantastico!

venerdì 23 marzo 2018

Le fate delle gemme - la rinascita -






Eccole!!! Le fate delle gemme preziose sono arrivate con la loro gentile potenza... determinate pregano gli ultimi rigori invernali di farsi da parte...dolcemente sussurrano agli alberi di svegliarsi...con forza chiedono al tiepido sole di farsi più presente...amorosamente solleticano bulbi, semi e radici affinché mostrino i loro germogli e a noi, chiamati a riconoscere questa universale bellezza, chiedono di ricreare a nuovo le nostre gemme preziose fonti di forza e vitalità!