giovedì 22 settembre 2016

autunno

In autunno si ha la necessità di raccogliere le energie per affrontare il freddo inverno, le giornate sono più fresche e via via si accorciano, i nostri ritmi inevitabilmente cambiano anche se non ce ne rendiamo conto; la medicina tradizione orientale, con l'osservazione dei cicli naturali, attribuisce ad ogni stagione un elemento a cui vengono associati forze vitali, organi interni, emozioni, gusti, colori, ore del giorno, ecc.; all'autunno viene riconosciuto l'elemento metallo collegato a polmoni e intestino crasso (più pelle e capelli), alla forza vitale “raccolta”, all'emozione tristezza e al sapore piccante.
Tradizionalmente in questa stagione si fanno i raccolti di ciò che è maturato durante l'estate; raccolta e immagazzinamento permettono di affrontare l'inverno, così in maniera analoga, anche il corpo umano ha necessità di essere rinvigorito sostenendo gli organi coinvolti con vari accorgimenti, innanzitutto con un'alimentazione sana consumando alimenti di stagione, se il clima è secco meglio fare uso di alimenti che producono liquidi e contrastano la disidratazione come il frumento, le mele, i cachi, i fichi, le pere, le uova; se invece il clima è umido meglio cibi come il porro, il finocchio, il riso integrale, la carne di pollo, che mobilizzano i ristagni, è utile inserire nella dieta spezie quali: zenzero, curcuma, cannella, peperoncino considerando che il sapore correlato all'elemento metallo è il piccante, l'attività fisica va favorita con l'attenzione ad una corretta respirazione: respirare è un atto fondamentale per la nostra energia vitale; dedichiamo del tempo alla nostra pelle con spazzolate o scrub per eliminare le cellule morte e permettere ai pori di “respirare”; l'intestino crasso va aiutato per evitare gonfiori e ristagni.
Purificare, drenare, rafforzare le difese immunitarie, alleggerimento, detossinare parole chiave per questa stagione che offre molto con i suoi colori, i suoi paesaggi, i suoi sapori e odori.


“Se io preferisco tanto l'autunno alla primavera, è perché in autunno si guarda il cielo
in primavera la terra.” (S. Kierkegaard)

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