mercoledì 1 giugno 2016

PROFUMO DEL TIGLIO E SISTEMA LIMBICO

Torno a parlare del tiglio perché, in questo caso, lo prendo come gancio per delle considerazioni su quanto il mondo vegetale ci metta costantemente a disposizione strumenti, anche semplici, che possono esserci molto funzionali.



Maurice Mességué  ne "Il mio erbario" del 1975 scriveva così del tiglio:
“E' un albero imponente che raggiunge i 20 metri di altezza e che risuona sempre del cinguettio degli uccellini. I nostri amici pennuti sanno bene dov'è che si respira l'aria più balsamica e dove ci si prepara ad affrontare il duro inverno. Sanno anche dove trovare tranquillità e riposo perché il tiglio è simbolo di pace e dolcezza...Il tiglio europeo, che fiancheggia i più bei viali delle nostre città e che da solo profuma ettari interi di campagna, è in realtà il rappresentante di varie specie molto affini...queste distinzioni non ci devono confondere: tutte le specie hanno la stessa attrattiva per le api e le stesse virtù curative per uomini e donne
. Solo nel 1700 cominciammo a prendere in considerazione il tiglio in fitoterapia. Fino ad allora ci si era limitati a sfruttare la corteccia solo per curare malattie degli occhi. Eppure l'albero contiene numerose virtù taumaturgiche. Sarebbe errato aspettarsi dal tiglio delle qualità eccitanti o toniche; il tiglio guarisce lentamente in armonia con la maestà e le dimensioni che la natura gli ha dato. La sua stessa vita si svolge lenta nei secoli e i benefici che offre si basano sulla regola della moderazione. E' antispasmodico e calmante: niente di meglio che un infuso di tiglio per passare una notte tranquilla. Io lo raccomando a tutti, principalmente ai soggetti nervosi, agli insonni cronici, agli angosciati, agli irrequieti, ai bambini agitati e agli anziani che faticano ad addormentarsi...è uno degli ingredienti della mia tisana della felicità...”

Respirare, odorare l'aria piena del profumo di tiglio può aiutare a calmare i pensieri? Io sono fermamente convinta di sì! Passeggiare in aperta campagna è sempre salutare e benefico ma farlo con una attenzione particolare alle piante che si incontrano lungo il percorso diventa un vero e proprio nutrimento per noi e...per loro! Già, è l'eterno scambio tra l'uomo e il Regno Vegetale! Quello del tiglio è solo un esempio, può essere interessante, curioso e anche entusiasmante fare esperienza diretta con  piante che ci risuonano particolarmente, che catturano la nostra attenzione, ricordandosi che tutti i nostri sensi contribuiscono all'esperienza, ma l'olfatto è una corsia preferenziale.

Profumi, odori e sistema limbico:          
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il sistema limbico è la parte più antica del cervello; è stato una delle primissime parti del cervello umano a svilupparsi in termini evolutivi; è quello che controlla i nostri ricordi, gli istinti e le funzioni vitali, per questo un profumo, un odore può essere così evocativo e così importante. Gli stimoli olfattivi raggiungono il sistema limbico e quindi la corteccia cerebrale senza che noi possiamo influenzare la percezione in qualche altro modo.
Tra le fasi di crescita dell’embrione c'è la formazione del sistema limbico, dell’ipotalamo e di alcune parti del cervello collegate alla memoria antica che potremmo considerare come la sede dei ricordi ancestrali, atavici. Una percezione olfattiva rievoca immediatamente, annullando le distanze spazio-temporali, ricordi che nessuna immagine o suono può dare riportando alla mente esperienze del passato, come può risvegliare energie creative dando forza alla immaginazione. Più che ricordare, potremmo dire che gli odori e ed i profumi ci fanno rivivere esperienze remote aiutandoci a connetterci con la nostra parte più spirituale, più profonda. Gli stimoli olfattivi provocano nel sistema limbico la produzione di sostanze neurochimiche come l'encefalina che serve per calmare il dolore e provoca stati di ebbrezza e felicità; la serotonina che calma e rilassa; l'adrenalina che stimola e sveglia; le endorfine che sono sedative per il dolore e nello stesso tempo stimolanti sessuali.

Quindi che potere evocativo avrà entrare in un ambiente dove si respira un fresco "odore" di lavanda o un dolce "odore" di gelsomino piuttosto che un pesante "profumo" di stantio o addirittura di muffa?! Vi assicuro che portare attenzione agli odori che ci circondano e fissarne la risonanza in noi può darci risposte sorprendenti!


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